Sono un curioso cronico. Essere curiosi vuol dire voler sapere, voler vedere, fare delle scelte ed approfondire ciò che ci interessa o che riteniamo possa essere utile anche trasversalmente. Questo non vuol dire essere tuttologi, anzi, vuol dire avere una trasversalità di visioni dalle quali partire per approfondire.
Nell’epoca che viviamo siamo continuamente bombardati da informazioni, essere ignoranti è diventata una scelta perchè non è possibile più non sapere. Proprio la curiosità invece può farci discernere, nei grovigli delle cose, quelle che ci interessano, che ci appassionano, delle quali vogliamo approfondire.
Tutto bene, un buon inizio, ma non possiamo farci cultura soltanto sulla base delle informazioni che ci inondano come uno tsunami mediatico, dobbiamo creare una sorta di cammino personale che, per esperienza diretta, non può prescindere dalla lettura.
Nel mio lavoro cerco di creare curiosità, di far capire quanto possa essere importante per la crescita. Meglio curiosi che intelligenti, è il titolo di un libro che esalta questa peculiarità, su questo titolo concordo pienamente.
Ho letto moltissimi testi anche antichi nei quali ho trovato e trovo continuamente metodi e prassi che oggi sono più che mai attuali e dovrebbero entrare nella cultura imprenditoriale, e non solo, delle persone.
Una mia passione è proprio la lettura, quella cosa che si fa con gli occhi, tenendo in mano un libro, di quelli fatti di carta, con le pagine che si sfogliano, alle quali si applicano le orecchie come segnalibro, che si possono sottolineare, annotare, riporre dopo averlo letto e riprenderlo ogni volta che si vuole fino a passarlo come eredità, una sorta di ponte culturale invalutabile.
Sono un fagocitatore di libri, per il diletto di leggerli, per la curiosità di carpirne gli insegnamenti, lo stile di scrittura, le frasi e per approfondire tutti gli argomenti che mi appassionano, siano essi di management, di marketing, di comunicazione, più vicini al mio lavoro, piuttosto che storie di personaggi, saggi, trattati di scrittori antichi, filosofi. Non leggo di tutto, non preferisco i racconti, i romanzi o meglio i libri scritti per riempire le pagine o per far piacere agli editori. Ma non critico assolutamente chi li legge perchè, come diceva mio nonno: “piuttosto che niente, è meglio piuttosto”.
Con le mie relazioni cerco di infondere questa passione, la lettura è molto importante, per una crescita personale e per crearsi delle proprie idee e fare le giuste scelte. Ebbene si, perché dalla cultura scaturisce la capacità di scegliere.
La cucina è una passione che coltivo da quando ero piccolo ed aiutavo mia mamma, per soddisfare la mia curiosità, nelle preparazioni delle pietanze. Ho poi approfondito frequentando un’accademia di cucina per poter migliorare le tecniche.
La cucina per me è la soddisfazione di vedere realizzata un’idea e che questa realizzazione sia gradita ai commensali.
Se vogliamo la possiamo paragonare all’essere imprenditori, avere una idea, realizzarla ed apprezzarne il gradimento.
Paragono spesso l’arte culinaria all’arte imprenditoriale durante il mentoring e mi accorgo altrettanto spesso quanto questi sillogismi siano potenti e comprensibili per far crescere chi si relaziona con me.
Da accanito lettore a scrittore, ho scritto diversi libri, e non per un riscontro economico, giacchè il ricavato dalla loro vendita va completamente in beneficienza.
Scrivo per trasferire, per la gioia di poter essere, anche poco, di aiuto, di sostegno a tutti coloro che vogliono dedicare qualche minuto a se stessi ed apprezzare che ogni libro ti lascia qualcosa.
Scrivo delle mie competenze, esterno quello che faccio, la più grande soddisfazione è quella che questa cosa mi piace, mi piace dare e sono pronto a ricevere.
Uso spesso quello che scrivo con i miei clienti e cerco di infondere in loro il bello di scrivere che sottintende capacità di linguaggio, capacità di comunicazione, organizzazione, trasferimento, leadership, alcune delle doti che deve avere un buon imprenditore.
Socializzare, incontrare, creare reciproco interesse, generare fiducia. Questi gli ingredienti per creare relazioni.
Faccio relazioni da sempre, da sempre credo nella condivisione e nel trasferimento.
Fare relazioni non è però così scontato o semplice, è un processo che deve essere studiato, acquisito e messo in pratica in maniera continuativa. Fare relazioni vuol dire essere predisposti a dare in maniera incondizionata e quindi essere predisposti a ricevere, perché se dai…ricevi, sicuramente.
Fare relazioni mi ha portato nel 2015 a diventare Assistant Director di BNI, la più grande organizzazione al mondo di scambio di referenze che, da visionario, ho portato in Abruzzo.
Agevolatore di business, aggregatore di relazioni per generare economia collaborativa, questi i risultati di tutto ciò che quotidianamente faccio e mi piace trasferire.
Agevolatore di business perché grazie al lavoro di mentoring ogni giorno ho la testimonianza della crescita dei miei clienti.
Aggregatore di relazioni perché grazie alla mia fitta rete di contatti metto in connessione.
Economia collaborativa perché è l’economia dell’abbondanza dove la competizione non è fra le attività.
Il mio sogno è quello di poter condividere sempre di più tutto ciò che la mia esperienza, non le nozioni, mi hanno insegnato, poter aiutare chi si relaziona con me a vivere una vita grandiosa!
Potrebbe sembrare presuntuoso ma non lo è, sono abituato a mirare alle stelle, mal che vada raggiungerò la luna.
Per poter trasferire il mio concetto di vita grandiosa mi sto accingendo a portare a termine il mio prossimo lavoro editoriale che si intitolerà Vademecum Vitae, ma di questo ti parlerò meglio un’altra volta, se sei curioso scrivimi.
Una delle ultime mie passioni, nata da un “amore” sviscerato per questa vettura che mi ha avvicinato ad un nuovo mondo, quello di poter scoprire che per raggiungere le mete si possono percorrere anche le strade non battute, di poter scoprire la soddisfazione delle mete, degli obiettivi, mettersi in gioco e conoscere nuove persone, condividere e relazionarsi.
Anche questa passione ha generato in me la voglia imprenditoriale di costituire il primo club italiano di possessori di New Defender che in soli due anni dalla costituzione (2022) ha raddoppiato il numero di soci ed incrementato, quadruplicandolo, il numero di eventi di connessione e relazione.
Percorrere strade non battute è sinonimo di sfida, e la sfida ha anche portato alla fondazione, con altri professionisti ed imprenditori, di IOR (Impresa Off Road), una nuova realtà che vuole affiancare il mondo imprenditoriale a fare la differenza, percorrere simbolicamente strade non battute per raggiungere i propri obiettivi.